Vezzali e Volpi: due leggende della scherma a confronto
Al Festival dello Sport oggi Alice Volpi, oro mondiale 2023 nel fioretto, e Valentina Vezzali, leggenda della scherma. Due generazioni a confronto: da un lato Valentina, classe 1974, la schermitrice più vincente di sempre, con 9 medaglie olimpiche e 26 mondiali, solo per citare alcune grandi vittorie e dall’altro, Alice, classe 1992 campionessa in carica del mondo nel fioretto. Aspetto che le accomuna entrambe è l’appartenenza al gruppo sportivo della Polizia dello Stato. Dal confronto a due emergono messaggi di valore: per Vezzali “lo sport è una grande palestra di vita” e “l’unico luogo dove la gente da tutto il mondo può convivere insieme”, mentre Volpi ha sottolineato l’importanza del gioco di squadra e del sostegno delle compagne nelle competizioni. Ha moderato Paolo Marabini.

Oggi al palazzo della Regione l'evento del Festival dello Sport di Trento
13 ottobre 2023
Nel 2016, mentre irrompeva Alice sulla scena, Valentina chiudeva la sua carriera. “Quando è nata Alice il 15 aprile 1992 – dice in apertura la Vezzali – io fui battuta nel Campionato giovani e fu quello il giorno in cui capii di far tesoro delle sconfitte” e prosegue: “Nei mondiali under 20 di Genova centrai il secondo e terzo posto, una sconfitta dura perché durante l’anno vincevo sempre. Grazie al mio maestro Giulio Tommasini, nel 1993 il titolo è arrivato finalmente dopo duro lavoro”. Vezzali ripercorre poi le tappe più importanti: “Dopo il campionato nel 99 a Seul e nel 2000 a Sidney con la medaglia d’oro individuale e a squadre è arrivata l’apoteosi ed è esplosa la popolarità. Altra tappa indimenticabile della mia vita, le Olimpiadi di Atene nel 2004 e il mondiale vinto da neomamma, a 4 mesi dalla nascita del primogenito Pietro”. E poi ricorda gli esordi: “Ho iniziato a 6 anni e andavo in palestra dalle 15 alle 20 quasi tutti i giorni, perché mia sorella faceva scherma fino a tardi.
La parola passa a Alice che ha cominciato a 7 anni a conoscere la scherma. “Ero una bambina molto agitata e mio padre mi portò in palestra. Rimasi subito affascinata dalle divise bianche e fu amore a prima vista”. Dal 2000 al 2004 Alice Volpi è stata in nazionale under 20 a Siena e poi a Jesi. Il talento stava uscendo arricchito da due ingredienti: grinta e tanto divertimento. “Mi dicevano di essere una ragazzina talentuosa – prosegue - e lo sport è finito per diventare un mestiere. Poi un grande infortunio a Torino e la ripresa con slancio alle Olimpiadi nel 2008, con la terza medaglia consecutiva nella scherma. Vedevo Valentina come un mito e sognavo di raggiungere quei traguardi. Sono riuscita ad entrare nella mitica squadra, conosciuta come il “Dream team del fioretto” e ho toccato l’apice della mia carriera nel 2008 con 3 ori consecutivi, nel 2015 l’oro individuale ai Giochi europei di Baku e l’oro ai mondiali di Lipsia nel 2017”. E conclude: ”È impossibile raggiungere i traguardi di Valentina, però voglio dare ancora il mio contributo alla scherma e ho voglia di vincere a partire dalle prossime Olimpiadi a Parigi”.
Prosegue nel viaggio della memoria la Vezzali, che ricorda l’esperienza emozionante di essere stata portabandiera per l’Italia alle Olimpiadi di Londra nel 2012: “Era la quinta olimpiade per me e avevo 37 anni, per confermare che l’età anagrafica non ha alcun peso se ci si allena costantemente. Quel giorno, da portabandiera sono stata in piedi 3 ore, sono andata a dormire a mezzanotte e il giorno dopo avevo la gara con la sveglia all’alba”. E prosegue: “Ero a cinque stoccate sotto, poi il miracolo e la vittoria”. Valentina ha chiuso la carriera nel 2016: “Il segreto è che io sono sempre stata la prima ad entrare e l’ultima ad uscire in palestra. Con Alice ci siamo spesso allenate e, se vincevo io, lei si arrabbiava e voleva superarmi. Se ci credi veramente, puoi arrivare ovunque con una grande motivazione. Ho praticato scherma per 36 anni e negli anni Ottanta non era così scontato fare sport. La maestra sosteneva che lo sport toglieva tempo allo studio. Ho ottenuto i traguardi migliori anche negli studi con 60/60 alla maturità. Scuola, studio e sport si può fare, se ne sei convinta”. "Lo sport è una grande palestra di vita – conclude – e ora sono responsabile del gruppo sportivo Fiamme Oro per creare nuove palestre e allontanare i giovani dalla strada e magari trovare tra di loro i campioni olimpici del domani”.
Download immagini qui: https://drive.google.com/drive/folders/14Wf8fxkmWUtsIq5gmWfqCPUB9Lggx7ZF?usp=drive_link
@ Foto Alessandro Eccel - Archivio Ufficio Stampa PAT
@ Alessandro Eccel - Archivio Ufficio Stampa PAT
@ Alessandro Eccel - Archivio ufficio stampa PAT
@ Alessandro Eccel - Archivio Ufficio Stampa PAT