Verso il Football Business Forum 2025: dove sta andando il mondo del calcio?
Al Teatro Sociale di Trento, per la seconda giornata del Festival dello Sport, un dibattito tra manager, economisti e leggende del mondo del calcio, centrato sui temi della sostenibilità, della crescita, dell'attrattività del settore e delle prospettive future per definire i migliori approcci per il rilancio di questo sport in tutta Europa. Sul palco Urbano Cairo (presidente Torino FC e RCS MediaGroup), Alessandro Barnaba (proprietario LOSC Lille), Stefano Caselli (Dean - SDA Bocconi School of Management), Leonardo (leggenda del calcio già dirigente di Milan e Paris Saint-Germain), Edwin Van der Sar (leggenda del calcio già dirigente dell’Ajax) ed André Villas-Boas (presidente FC Porto). Confronto anche sul tema dei costi e degli stipendi elevati dei giocatori.

11 ottobre 2024
Servono equilibrio ed una visione attenta verso il futuro, in un mondo del calcio in cui i costi sono sempre maggiori e l'attrattività del settore è in discussione. In vista del prossimo 7 novembre 2025, quando al campus della Bocconi di Milano si terrà il Football Business Forum, si è discusso di questo scenario.
"Bisogna focalizzarsi sul mantenere i costi sotto controllo ed aumentare le entrate, per restare competitivi - ha spiegato Cairo. - Il sistema attuale deve essere riconsiderato, altrimenti ogni anno saremo chiamati a continui investimenti e, nel tempo, questo non sarà più sostenibile. Un tetto per gli stipendi dei calciatori? Praticamente impossibile, dovremmo mettere d'accordo tantissime squadre e campionati diversi".
Tema questo su cui si è concentrato anche Van der Sar: "Vanno però rivisti tutti i costi, non solo quelli dei calciatori, anche se i loro stipendi in costante aumento devono essere bloccati in qualche modo. Inoltre, per rimanere in pari con le grandi squadre europee, in questo momento serve trovare un modo per coprire le spese: ecco perché le società cercano sempre diverse opportunità per nuove entrate".
E se Caselli ha sottolineato l'importanza di "Affrontare le sfide della società e del mondo calcistico attraverso la sostenibilità", di contro Barnaba ha aperto un dibattito importante sulla tipologia di investitori nel calcio: "Gli imprenditori locali sono sempre meno, ormai sono tanti coloro che acquistano società solo per fare soldi. Ma il calcio non è un settore efficace dal punto di vista economico-finanziario: solo costruendo una progettualità solida, alle volte dopo alcuni anni di risanamento, ha senso ragionare su altre prospettive ed investitori".
Servono quindi progettualità a lungo termine, come confermato da Leonardo: "Gli investitori odierni hanno una visione nel breve periodo e spesso investono nelle squadre europee perchè il calcio in Europa costa meno rispetto, ad esempio, agli Stati Uniti. Ma questo approccio è sbagliato perché non si conoscono storia e tradizioni della squadra acquistata. La gestione migliore? Oggi è quella del Real Madrid".
Si è detto d'accordo Villas Boas: "I nuovi investitori non hanno il background del passato nel gestire una squadra, non conoscono la storia. Oggi forse stiamo trasformando il calcio in qualcosa di diverso e dobbiamo capire dove stiamo andando. Sono convinto però che unire le forze possa generare maggior valore. Quindi, perché non creare una Lega unica tra Paesi, magari Portogallo, Spagna, Francia e Italia?".
Appuntamento, dunque, al 2025 con il Football Business Forum. Un progetto nato dalla partnership fra La Gazzetta dello Sport e SDA Bocconi.
@ Alessandro Eccel Alessandro Eccel - Archivio Ufficio Stampa PAT
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