Gioco di squadra e amicizia. La ricetta della vittoria secondo Maurizia Cacciatori

Sono “nati per vincere” i protagonisti della settima edizione del Festival dello sport, la kermesse dedicata ai campioni che hanno fatto sognare il mondo, conquistando i podi più ambiti. Tra loro Maurizia Cacciatori e Alessandra Campedelli, due icone della pallavolo che hanno sfondato il tetto di cristallo a colpi di bagher. Sul palco del teatro Sociale, nella prima giornata del Festival, le due pallavoliste hanno condiviso con il pubblico i segreti della motivazione e del gioco di squadra.

FESTIVAL DELLO SPORT MAURIZIA CACCIATORI: LE PIU' FORTI SIAMO NOI Nella foto: Alessandra Campedelli, Maurizia Cacciatori

Al Festival dello Sport, sul palco del Sociale di Trento

10 ottobre 2024

La leadership non è acqua. Un’arte che Maurizia Cacciatori, ex Capitana della Nazionale femminile di pallavolo, ha appreso durante la sua lunga carriera, costellata da quattro scudetti, tre Coppe Italia, 228 presenze in Nazionale di cui la sua prima presenza alle Olimpiadi a Sydney nel 2000.
“Le coppe si vincono in allenamento, durante le partite si ritirano soltanto”, ha chiosato Cacciatori, che è stata anche la prima palleggiatrice nella storia della pallavolo a schiacciare. Da ex capitana della Nazionale, ha poi sottolineato l’importanza della comunicazione per questo ruolo, che richiede grande responsabilità e pazienza. “Non ero partita molto bene. La capitana a fine partita deve raccogliere i palloni, metterli nei sacchi e sul pullman, a Stoccarda li avevo dimenticati in campo”, racconta.
Dagli esordi a soli 16 anni nella Carrarese, squadra della sua città, fino a Perugia, la pallavolista è cresciuta in fretta e ha presto appreso l’importanza del gioco di squadra. Una competenza appresa da Campedelli in qualità di allenatrice della Nazionale Sorde e dell’Iran, un contesto sfidante dove non tutti conoscono l’inglese e le pallavoliste hanno un linguaggio corporeo diverso. “Ho dovuto adottare un nuovo vocabolario da usare in campo”, ha spiegato Campedelli, che ha compreso l’importanza della comunicazione soprattutto dopo la chiusura di Internet da parte del governo iraniano come reazione alle proteste per la morte di Mahsa Amini. Un paese dove lo sport è talvolta veicolo di emancipazione per molte donne, come una giocatrice iraniana che, grazie all’impegno in nazionale, è riuscita a evitare un matrimonio imposto dalla sua famiglia.
Necessaria, per imparare a fare squadra, la competenza della flessibilità, ha aggiunto Campedelli. “Il talento è un dono, ma il sacrificio è una scelta”, ha detto Cacciatori. Alleata della comunicazione, sul campo e nella vita, è anche l’empatia, ha detto l’ex palleggiatrice della nazionale italiana, che ha incoraggiato i giovani a inseguire i propri obiettivi, indipendentemente dai treni che passano e dalle occasioni perse. Della pallavolo Cacciatori porterà sempre nel cuore, più di tutto, le sue compagne di squadra, con cui ha condiviso un percorso di crescita professionale e umana.

FESTIVAL DELLO SPORT MAURIZIA CACCIATORI: LE PIU' FORTI SIAMO NOI Nella foto: Alessandra Campedelli, Maurizia Cacciatori

@ Eccher Nicola - Archivio Ufficio Stampa PAT

FESTIVAL DELLO SPORT MAURIZIA CACCIATORI: LE PIU' FORTI SIAMO NOI Nella foto: Alessandra Campedelli, Maurizia Cacciatori

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FESTIVAL DELLO SPORT MAURIZIA CACCIATORI: LE PIU' FORTI SIAMO NOI Nella foto: Maurizia Cacciatori

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